Il vero addio

il silenzio
Dopo tanto ardire,
gioco o inganno estremo.
Qui a raccogliere di me,
nel vizio,
della mia debolezza
il frutto più amaro,
muto a me stesso.
Quanto ho rubato a quest’uomo,
che pena vederlo cercarsi,
così, per nulla,
perché io e te siamo nulla.

Marzo 1996
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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