E il tempo

austero,
come padre padrone,
il tempo,
noi qui a rubargli l’eterno
in un attimo,
e in un attimo a renderglielo,
giocando di noi,
tu a coprirmi,
sinuosa, calda,
con l’odore del sonno addosso,
è l’alba.


Dicembre 1995
 


 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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